sabato 18 gennaio 2020



Il nichilismo è un atteggiamento che tutti i valori del mondo metafisico afferma. Non ci crede più in nulla infatti “Nichil” significa proprio nulla. Il nichilista fa parte di tutta la cultura occidentale a partire da Socrate. Dalla nascita della metafisica derivata dalla spiritualità. Nietzsche avvia un distacco dalla natura istintuale dell’uomo. Lo scopo è rivelare gli inganni della cultura perché non esiste un’unica interpretazione della realtà perché vi sono molteplici punti di vista. La filosofia deve smascherare le credenze che da Socrate in poi hanno dominato il mondo. La filosofia del mattino infatti libera l’uomo dalle tenebre del passato. Il mondo creato dai metafisici è solo illusione pura. Egli parla di una trasvalutazione dei valori e esprime ciò nella Zalatustra e nella dottrina del superuomo. Egli parla di decadenza, è critico verso il monoteismo e si collega alla decadenza parlando di metafisica. Parla di umiliazione, sottomissione, penalizzazione del corpo e della vita, povertà di spirito. Ciò che è vicino al filosofo è il decadentismo europeo dove l’uomo è da solo nell’universo. Questo provoca un senso eccitante come in D’Annunzio e può avere anche un senso cupo e malinconico. Egli ha trascritto alcuni testi di Leopardi dove quest’ultimo diceva che la nostra fantasia era attiva quando nella vita c’erano le divinità e trascrive un intero bravo del sabato del villaggio. La “morte di Dio” consiste nell’esito estremo del nichilismo. Quando l’uomo decide che c’è un solo Dio e egli muore il filosofo si domanda perché. Gli uomini hanno ucciso Dio. Insieme con egli hanno uccido tutto ciò che rappresentava e così erano privi di certezze e valori. Per lui un in mondo dominato dalla scienza la religione ha perso valore, perché vi sono nuovi miti della scienza, del progresso.