lunedì 23 dicembre 2019

Nietzsche:

Nietzsche ha un approccio vitalista alla vita. Teorizza il superuomo “ L über mensch” che abbraccia  la vita. Egli studia la filologia dove il suo primo lavoro importante è stato” nascita della tragedia” dove noi da quest’ultima abbiamo il compito di staccarci, deriva da riti Dioniaci legati proprio a Dioniso. Vi era un’esperienza legata a questi riti che era una fonte che prevedeva una frattura cruenta tramite danze, ubriacature e  sacrifici di animali, vi era un eccesso di perdita dell’io nella natura, nell’eros. Nietzsche colloca la nascita nel teatro. Si definisce il più grande psicologo della storia perché sa interpretarla al meglio.

Articola il suo pensiero in diverse fasi:

  • Nella prima lui afferma che alla base della civiltà greca ci sono due principi: Apollineo: problema della misura e ordine, della musica armonica.  Apollo era il fratello di Dioniso e usava la lira per suonare. L’apollineo è una dimensione armonica dov’è vi è un’identità equilibrata.   Dionisiaco: problema caos, potenza, creatrice, dell’ebbrezza, e sensualità. Lui pensa che la tragedia nasce dai canti corali in onore di Dioniso cioè ha origine da un’esperienza caotica e irrazionale. La tragedia inizia il suo declino con Euripide infatti nelle sue tragedie predomina il dialogo a discapito della musica e del coro. La filosofia di Socrate è alla base della decadenza della cultura occidentale infatti a partire da essa viene esaltato il pensiero svalutando la vita concreta e i suoi valori. Questa prima fase è simboleggiata dal cammello e indica colui che è fedele alla tradizione. 
  • Nella seconda fase afferma che occorre adottare il metodo della scienza per smascherare là false credenze infatti le dottrine della metafisica, morale e scienza. Egli afferma che Dio è morto perché sono crollate le certezze e i valori assoluti lasciando posto al nichilismo. Gli uomini però non sono pronti ad accettare le conseguenze di tutto ciò per cui hanno sostituito Dio con i nuovi idoli( scienze; stato ecc..). La morale é uno strumento di dominio come quella degli schiavi ed è prodotta dall’istinto di vendetta degli uomini inferiori contro i forti e ha operato un rovesciamento di valori rispetto alla morale dei signori cioè ha negato i valori di fierezza legati al corpo; e ha affermato i valori di rassegnazione e debolezza legati allo spirito. Questa fase é simboleggiata dal leone che rappresenta lo spirito libero.  
  • La terza fase afferma che l’oltreuomo è capace di sopportare le implicazioni della morte di Dio e sa dire “ si” alla vita e godere del corpo. Può sopportare l’idea dell’esterno ritorno cioè l’ipotesi che la storia sia un grande circolo e che tutto sia destinato a ritornare essa è contrapposta all’idea del tempo lineare secondo cui la storia è una catena di momenti irripetibili verso un fine ultraterreno. Inoltre è espressione compita della volontà di potenza la quale è essenza della vita cioè impulso a crescere; è arte cioè azione produttiva del senso del mondo.  L’oltre uomo inaugura un nuovo modo di rapportarsi ai valori. Questa fase è rappresentata dal fanciullo che rappresenta appunto l’oltreuomo che va oltre l’uomo stesso inaugurando un nuovo inizio. 
Schopenhauer:


I temi trattati principalmente da lui  sono:
La morte; sul mistero dell’eternità e sullo smarrimento di fronte la natura maestosa.

  • La sua opera principale è: il mondo come volontà e rappresentazione dove l’autore doveva diffondere  la verità sul mondo vile e meschino. La risposta principale che l’autore di vuole dare è : “ che cos’è il mondo?” Ci sono in questo caso due prospettive cioè quella della scienza e della filosofia. Sono due visioni secondo il quale il mondo é una mia rappresentazione e una secondo il quale il mondo é volontà di vivere. 
  • Il mondo come rappresentazione: una verità evidente, non deve essere provata. Vi è la consapevolezza che non è possibile sapere come le cose siano in se stesse, cioè come é in relazione ai miei organi di senso. Il mondo non esiste se non non nel rapporto tra soggetto e oggetto che caratterizza la rappresentazione. Egli così critica sia il realismo sia l’idealismo. Così egli pensa che né il soggetto può prevalere sull’oggetto nè l’oggetto sul soggetto. Vi è una rappresentazione fenomenica che non può sussistere indipendentemente dal soggetto il quale organizza e ordina i fenomeni grazie a le forme a priori dello spazio e del tempo e alla categoria di causa. Tutta la realtà si risolve in una rete grazie al principio di ragion sufficiente dove ci sono quattro configurazioni diverse: 
  • Principio del divenire che spiega la relazione causa effetto
  • Principio del conoscere che regola il rapporto logico tra promesse e conseguenze 
  • Principio dell’essere che ordina le connessioni spazio temporali e rapporti tra enti geometrici e matematici 
  • Principio dell’agire che stabilisce la connessione causale tra le azioni che si compiono e i motivi per cui sono compiute. L’intero universo umano è quindi un sogno e illusione(espressione Maya) 
  • Il concetto di mondo come rappresentazione nasce da Cartesio perché egli credeva che non conosciamo la vera realtà ma solo le sue risposte alle nostre ipotesi. La natura è qualcosa di esterno. Con Cartesio nasce anche il metodo scientifico dove la scienza permette all’uomo di capire la natura( il corpo lo conosciamo attraverso idee chiare e distinte). 
  • Il mondo come volontà:  ogni cosa non è che una manifestazione di tale cieco impulsò a esistere e ad agire. Il corpo ha una duplice valenza: da un lato é un oggetto tra gli oggetti; dall’altro lato è anche la sede in cui si manifesta una forza irriducibile alla rappresentazione. La volontà è il noumeno, la cosa in sé cioè la vera essenza della realtà. Egli giunge ad una conclusione approfondendo la fenomenologia del volere è spiega che rinvia al desiderio, che la vita è anche dolore. Così l’essere umano ricerca sempre la felicità insaziabile. L’esistenza è anche noia, una condizione di vuoto. Il filosofo spiega quindi che nel mondo prevale il dolore.
  • Esprime che ci sono tre possibili vie di liberazione dal dolore: 
  • L’esperienza estetica: è disinteressata r mira all’ideale e rappresenta un quietivo del desiderio. 
  • La morale: grazie alla compsssionr consente di superare le divisioni tra un soggetto e l’altro. Consente di oltrepassare le manifestazioni fenomeniche della volontà che rende l’uomo consapevole delle dolorose conseguenze a cui essa conduce. 
  • L’ascesi: costituisce l’estremo atto di negazione della volontà di vivere( noluntas). Nell’autore l’ascesi  viene riconosciuta nella conquista del nirvana cioè nell’esperienza del nulla. 
Generale pensiero( video):
Nel contenuto generale delle sue opere egli credeva che non è il nostro io a governare la nostra esistenza, ma è la volontà irrazionale cioè la potenza della natura per la quale gli essere umani sono solo funzionari per garantire l’auto conservazione. Vi è quindi una doppia soggettività:
-Illusoria dell’io ad esempio sogni che vanno a costruire un mondo immaginario.
- Soggettività della specie: gli uomini sono funzionari per la conservazione della specie.
Egli nel suo pensiero è stato influenzato dalle religioni orientali per il rapporto con Majer con pubblicazioni di testi contenenti le teorie orientali e le upanishad cioè una serie di scritti religiosi indiani. Da questi scritti si riprende il concetto di Maya cioè il mondo delle rappresentazioni fenomeniche originato da spazio.
Molto importante è stata anche l’amicizia con Goethe in quanto frequentavano in salotto letterario. Poiché Goethe era un grande appassionato di scienze naturali e pubblico la teoria dei colori affermando che quest’ultimi si formano nella polarità di luce e oscurità, lo stesso Schopenhauer sostenne Goethe sostenendo che la tua percezione del colore dipende dall’occhio.
Egli ha inoltre influenzato anche Freud e Nietzsche. Anche quest’ultimo credeva che la natura utilizzi l’uomo per la sua auto conservazione però egli pensa, a differenza di Schopenhauer, che bisogna tutti gli inganni per migliorare la vita e l’esistenza.
Il legame con Freud è perché egli crede che Schopenhauer abbia fondato la psicoanalisi, che pensava che la psiche non fosse altro che pulsione e sessualità. Per Freud la ragione domina la natura e la psiche si sviluppa grazie al principio di piacere- realtà. Da quel piacere vi è la soddisfazione del desiderio.
 Per Schopenhauer nel corpo si manifesta quella forza che la natura esprime nel mondo e che cresce senza scopo( irrazionale).