lunedì 23 dicembre 2019

Schopenhauer:


I temi trattati principalmente da lui  sono:
La morte; sul mistero dell’eternità e sullo smarrimento di fronte la natura maestosa.

  • La sua opera principale è: il mondo come volontà e rappresentazione dove l’autore doveva diffondere  la verità sul mondo vile e meschino. La risposta principale che l’autore di vuole dare è : “ che cos’è il mondo?” Ci sono in questo caso due prospettive cioè quella della scienza e della filosofia. Sono due visioni secondo il quale il mondo é una mia rappresentazione e una secondo il quale il mondo é volontà di vivere. 
  • Il mondo come rappresentazione: una verità evidente, non deve essere provata. Vi è la consapevolezza che non è possibile sapere come le cose siano in se stesse, cioè come é in relazione ai miei organi di senso. Il mondo non esiste se non non nel rapporto tra soggetto e oggetto che caratterizza la rappresentazione. Egli così critica sia il realismo sia l’idealismo. Così egli pensa che né il soggetto può prevalere sull’oggetto nè l’oggetto sul soggetto. Vi è una rappresentazione fenomenica che non può sussistere indipendentemente dal soggetto il quale organizza e ordina i fenomeni grazie a le forme a priori dello spazio e del tempo e alla categoria di causa. Tutta la realtà si risolve in una rete grazie al principio di ragion sufficiente dove ci sono quattro configurazioni diverse: 
  • Principio del divenire che spiega la relazione causa effetto
  • Principio del conoscere che regola il rapporto logico tra promesse e conseguenze 
  • Principio dell’essere che ordina le connessioni spazio temporali e rapporti tra enti geometrici e matematici 
  • Principio dell’agire che stabilisce la connessione causale tra le azioni che si compiono e i motivi per cui sono compiute. L’intero universo umano è quindi un sogno e illusione(espressione Maya) 
  • Il concetto di mondo come rappresentazione nasce da Cartesio perché egli credeva che non conosciamo la vera realtà ma solo le sue risposte alle nostre ipotesi. La natura è qualcosa di esterno. Con Cartesio nasce anche il metodo scientifico dove la scienza permette all’uomo di capire la natura( il corpo lo conosciamo attraverso idee chiare e distinte). 
  • Il mondo come volontà:  ogni cosa non è che una manifestazione di tale cieco impulsò a esistere e ad agire. Il corpo ha una duplice valenza: da un lato é un oggetto tra gli oggetti; dall’altro lato è anche la sede in cui si manifesta una forza irriducibile alla rappresentazione. La volontà è il noumeno, la cosa in sé cioè la vera essenza della realtà. Egli giunge ad una conclusione approfondendo la fenomenologia del volere è spiega che rinvia al desiderio, che la vita è anche dolore. Così l’essere umano ricerca sempre la felicità insaziabile. L’esistenza è anche noia, una condizione di vuoto. Il filosofo spiega quindi che nel mondo prevale il dolore.
  • Esprime che ci sono tre possibili vie di liberazione dal dolore: 
  • L’esperienza estetica: è disinteressata r mira all’ideale e rappresenta un quietivo del desiderio. 
  • La morale: grazie alla compsssionr consente di superare le divisioni tra un soggetto e l’altro. Consente di oltrepassare le manifestazioni fenomeniche della volontà che rende l’uomo consapevole delle dolorose conseguenze a cui essa conduce. 
  • L’ascesi: costituisce l’estremo atto di negazione della volontà di vivere( noluntas). Nell’autore l’ascesi  viene riconosciuta nella conquista del nirvana cioè nell’esperienza del nulla. 
Generale pensiero( video):
Nel contenuto generale delle sue opere egli credeva che non è il nostro io a governare la nostra esistenza, ma è la volontà irrazionale cioè la potenza della natura per la quale gli essere umani sono solo funzionari per garantire l’auto conservazione. Vi è quindi una doppia soggettività:
-Illusoria dell’io ad esempio sogni che vanno a costruire un mondo immaginario.
- Soggettività della specie: gli uomini sono funzionari per la conservazione della specie.
Egli nel suo pensiero è stato influenzato dalle religioni orientali per il rapporto con Majer con pubblicazioni di testi contenenti le teorie orientali e le upanishad cioè una serie di scritti religiosi indiani. Da questi scritti si riprende il concetto di Maya cioè il mondo delle rappresentazioni fenomeniche originato da spazio.
Molto importante è stata anche l’amicizia con Goethe in quanto frequentavano in salotto letterario. Poiché Goethe era un grande appassionato di scienze naturali e pubblico la teoria dei colori affermando che quest’ultimi si formano nella polarità di luce e oscurità, lo stesso Schopenhauer sostenne Goethe sostenendo che la tua percezione del colore dipende dall’occhio.
Egli ha inoltre influenzato anche Freud e Nietzsche. Anche quest’ultimo credeva che la natura utilizzi l’uomo per la sua auto conservazione però egli pensa, a differenza di Schopenhauer, che bisogna tutti gli inganni per migliorare la vita e l’esistenza.
Il legame con Freud è perché egli crede che Schopenhauer abbia fondato la psicoanalisi, che pensava che la psiche non fosse altro che pulsione e sessualità. Per Freud la ragione domina la natura e la psiche si sviluppa grazie al principio di piacere- realtà. Da quel piacere vi è la soddisfazione del desiderio.
 Per Schopenhauer nel corpo si manifesta quella forza che la natura esprime nel mondo e che cresce senza scopo( irrazionale).

Nessun commento:

Posta un commento