martedì 17 marzo 2020



Bergson: 
Egli come Nitzsche, Schopenhauer e Freud hanno una forte influenza nella cultura ai nostri tempi. Non devono essere considerati solo come filosofi, ma come un qualcosa che ha un forte collegamento con la cultura e una forte influenza. Sono accomunati tutti da determinate cose, come Nitzsche eredita  qualcosa che Schopenhauer introduce in termini di irrazionalità che in egli diventa pero il corpo. Bergson era ispirato dalla biologia perché era uno slancio vitale e si riferiva al bios.La vita per lui si origina da un unico impulsò iniziale detto appunto slancio vitale(elan vital ). Ciò è all’origine della vita infatti è energia spirituale visibile che si espande nel mondo dando vita a tutti gli essere viventi.  Un tema che egli tratta è anche il concetto di tempo. Si riferisce ad esso è polemizza questo aspetto con Einstein con la teoria della relatività.

  •  Si accorge che il tempo seguendo la visione della scienze è privo di durata quindi  privo di quel qualcosa che ne definisce l’essenza. Il tempo della scienze è un tempo spazializzato, parla dell’esperienza del tempo, della sua durata e inteso come tempo vissuto e calcolato.
  •  Egli individua anche il tempo della coscienza. È concepito come flusso continuo e incessante movimento degli stati di coscienza. È un tempo interiore e qualitativo a differenza di quello della scienza che è un tempo esteriore e misurabile.
  • Quindi il ttempo dello spirito è interiore ed è il tempo della durata che dura. È il tempo della vita cioè delle cose che hanno un significato che rappresentano una vita vissuta. È qualitativo perché non è misurabile ed è continuo perché non si può dividere in parti. 
La coscienza è identificata con la memoria e si distinguono tre aspetti:

  • Ricordo pure o memoria pura è pura durata spirituale ed è il deposito di tutti i ricordi passati. 
  • Ricordo immagine che costituisce una piccola porzione della memoria complessiva e spiega perché la coscienza se è sempre un ricordo. È l’atto in cui il presente di concretizza nel presente. 
  • La percezione cioè la facoltà che ci lega al mondo esterno e seleziona i dati utili alla vita concreta. Una percezione isolata come un suono può essere occasione del far riaffiorare un bel ricordo.
  • Per Bergson ci sono due coscienze: possiamo conoscere un oggetto dall’esterno descrivendone caratteri. Si compie un analisi dell’oggetto ed è una modalità propria dell’intelligenza che isola e irrigidisce gli elementi della realtà considerata così avendo un’immagine razionale. L’oggetto si può conoscere anche tramite intuizione cioè compiendo un’identificazione simpatetica. Così l’oggetto non è analizzato ma viene colto subito nella sua totalità. Quindi una è intellettiva ed esterna tipica della scienze è una intuitiva e interna propria della metafisica. 
  • Berkson fa riferimento anche a Marvel Proust nella lettura “la ricerca del tempo perduto” in uno degli episodi dove parla di memoria e proust racconta della Madelene dove si accenna a quest’esperienza di materia e intelligenza. Si può anche fare riferimento a come quando siamo in un luogo d’infanzia dove vi è un certo odore ed è come se ci inserissimo in quel luogo con quella memoria che ritiene attuale. 
  • Istinto-intelligenza dove si parla di un’intelligenza tecnica non Homo Sapuens ma Homo Faber cioè che fa! l’intelligenza la usciamo per organizzare ciò che la vita non organizza. È un rapporto con il mondo fisico.
Bergson con le sue opere più importanti come "materia e memoria" ci aprono ad una letteratura europea di Marcel Proust. In un bravo legato alle Madelene che è un biscotto, assaporato che riporta indietro nel tempo, una dimensione che è un dato percettivo della coscienza come memoria. Inoltre in questa dimensione del tempo Bergson fa riferimento al dejavu che è spiegabile in un paradosso della stessa coscienza, è ricordarci e avere l'impressione che quello che avviene è già avvenuto e anche quello stesso ricordo ci sembra di avere già vissuto. Questo momento è un momento ove vi è un mancato adattamento alla realtà sociale. È una lieve forma di disattenzione e disadattamento. Lo studio di questo fenomeno pone quindi le basi per un chiarimento del funzionamento percettivo e del ruolo della coscienza nell’essere umano. Anche il saggio sul riso interpretato come il ridere, il fenomeno dell'essere umano dell'umorismo. Umorismo che diventa testimonianza del nostro modo di essere coscienti, consapevoli di esistere. 

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