Noi sappiamo che la natura è a pari con lo spirito e questo fa sí che a tutti i livelli essa manifesti già la spiritualità anche se in gradi differenti. La natura è un processo attraverso ciò lo spirito si sviluppa e si rivela per raggiungere l’essere umano e la sua realizzazione. Per ciò Schelling ha una visione organicistica e finalistica dove ogni parte del reale ha senso solo se è in relazione al tutto.
Vi è un processo attraverso il quale l’uomo si scopre fonte della realtà e egli giunge alla coscienza di sé e si individuano tre fasi:
- La prima va dalla sensazione che trasmette passività al soggetto di fronte ai dati, all’intuizione produttiva in cui il soggetto si scopre capace di superare il limite imposto dai dati oggettivi.
- La seconda va dall’intuizione produttiva alla riflessione dove l’io diventa oggetto di se stesso.
- La terza va dalla riflessione alla volontà dove il soggetto distaccandosi dagli oggetti si coglie come volontà e spontaneità.
La concezione del l’assoluto ha una forte valenza religiosa anche se la teoria di Schelling non corrisponde alla concezione cristiana di un Dio creatore. Esso è un principio divino che si auto-manifesta in tutta la realtà e quindi vi è una visione panteistica. Solo alla fine identificherà l’assoluto con Dio, in cui la tensione tra soggetto e oggetto ci mostra un conflitto tra bene e male e da ciò per Schelling discende l’universo.


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